Regolamento

1 - La Comunità Educativa

La comunità educativa residenziale per minori “MANI DI CRISALIDE” (di seguito CeMdC) è ubicata in Città   di Castello località Uppiano ed è gestita da “ASSOCIAZIONE MANI DI CRISALIDE IMPRESA SOCIALE” ed ha le caratteristiche di civile abitazione, in cui convivono un gruppo di minori e un'equipe di operatori che volgono la funzione educativa. Il presente progetto nasce dall’esigenza di rispondere ad un’emergenza, da sempre presente, che si è nuovamente evidenziata nel panorama sociale, quello del minore fuori famiglia.
E' servita da mezzi pubblici che consentono agli ospiti di partecipare alla vita sociale del territorio.

 
2 - Finalità
La comunità educativa residenziale per minori “Mani di Crisalide” ha finalità socio educative ed assistenziali volte alla supplenza temporanea del nucleo familiare. 
Si propone anche come Struttura socio educativa per l’ospitalità di minori commettenti reati, quale possibile alternativa alla pena detentiva, che si svolgerà secondo le prescrizioni e nelle modalità disposte dalla competente autorità.
 
3 - Utenza

I minori accolti sono di ambo i sessi, e compresi nella fascia di età compresa tra i  14 a 18 anni, sia italiani che stranieri, così da vivere all’interno della struttura una convivenza multiculturale ed imparare il rispetto della diversità. In casi eccezionali e su decisione del Magistrato competente, l’ospite potrà restare sino al 21° anno di età. 
Il servizio è prestato per un numero massimo di 8 minori ( 6 + altri 2 per eventuali esigenze di urgenza/pronta accoglienza),per i quali la permanenza nel proprio nucleo familiare sia temporeneamente o permanentemente permanentemente impossibile in quanto considerata pregiudizievole per la loro crescita e realizzazione, ed in particolare verso quei minori i cui  genitori si trovino in stato di detenzione carceraria.

 
4 - Servizi erogati
La CeMdC nasce con lo scopo di offrire un contesto di tipo familiare ai minori a rischio devianza, o in stato di abbandono e in tutti quei casi nei quali è necessario l’allontanamento dal proprio contesto familiare, sia per motivi sociali che giudiziari. CeMdC provvede, affinché gli ospiti accolti abbiano assistenza,   educazione   ed   istruzione,   nonché   opportunità   di   socializzazione   ed   apprendere   una professione. La comunità sviluppa la collaborazione con i servizi socio sanitari assistenziali di riferimento e favorisce le relazioni degli adolescenti utilizzando le risorse presenti nel territorio. La CeMdC opera partendo dal presupposto che essa non è uno spazio di puro contenimento, ma uno spazio di passaggio dove ciascuno, a seconda della fase ella crescita, ha l’occasione di sviluppare le proprie potenzialità.
La permanenza temporanea è volta ad affermare quei principi fondamentali del vivere comune:
legalità, uguaglianza, imparzialità, solidarietà, rispetto del prossimo e dell’ambiente.
Il rispetto di tali principi sarà fondamentale innanzitutto da parte di tutti gli educatori, operatori, e volontari che entreranno in contatto con i minori.
 
5 - Equipe

I profili professionali dei soggetti che operano all'interno della CeMdC sono conformi  al Regolamento Regionale n.8/2005.
Tali figure professionali sono:

Supervisore esterno
Con il compito di supervisionare il funzionamento complessivo della struttura nell’interazione e nelle dinamiche in atto che possono essere di ostacolo all’andamento della comunità.  Per questa ragione tale compito sarà affidato solo a personalità con spiccate competenze non solo di tipo psicologico ma anche di tipo manageriale e di gestione delle risorse umane .

Educatori professionali
che, sotto il controllo dell’equipe, hanno il compito di curare la concreta attuazione e la realizzazione degli obiettivi previsti nel progetto educativo globale e nel progetto individuale educativo stilato dall’equipe, in base alle esigenze di ogni singolo utente. L'educatore professionale sarà in possesso di una laurea in “Scienze dell'educazione o della formazione” o di laurea di secondo livello o di specializzazione in pedagogia, psicologia o discipline umanistiche ad indirizzo socio-psico pedagogico.

Un ogronomo Un agronomo che, lavorando in equipe con tutte le altre figure professionali coinvolte, si occuperà di creare e proporre, ai minori ospiti della struttura, dei moduli educativi agricoli e ambientali, teorici e pratico applicativi inerenti il contesto territoriale in cui opera la  CeMdC

Inoltre la Comunità educativa Mani di Crisalide si riserva la facoltà di avvalersi di operatori con preparazione specifica (assistenti sociali, istruttori, pedagogisti, insegnanti e psicologi) nel caso in cui ciò fosse necessario. Inoltre l’associazione si propone l’obiettivo di collaborare con volontari, tirocinanti  dell’università, stagisti, operatori del servizio civile e operatori socio sanitari per lo svolgimento di progetti concordati con l'equipe educativa.

 
6 - Formazione del personale
Il personale partecipa periodicamente a corsi di formazione e di aggiornamento rivolti sia a garantire i requisiti a norma di legge (sicurezza, privacy,   …)  sia a sostenere e aumentare le conoscenze e le competenze  nell'ambito educativo e dello sviluppo costante e continuativo della persona.
 
7 - Modalità di ammissione

7.1 Ammissione
L'ammissione del minore nella comunità a seguito della presentazione del caso alla Commissione di Ammissione, da parte del Tribunale dei minori, ai Serivizi Sociali, o altra Autorità affidante e contestuale impegno di spesa per il periodo concordato.
La Commissione di Ammissione è composta da:
Direttore della struttura, Educatore Responsabile, Presidente, Supervisore, Legale dell'associazione
La Commissione di Ammissione, valuterà l'eventuale  accettazione del caso, in base alle reali possibilità ed alla compatibilità con la struttura ed il gruppo già esistente.
Se il caso verrà accettato, laddove possibile, l'inseriemnto verrà preceduto dalla conoscenza del minore nella struttura detentiva o presso il servizio inviante, al fine di presentare la struttura.
L'ingresso in comunità avviene solo su richiesta:
-   del Triunale Minorile e dai Responsabili della Giustizia Minorile;
-   dai Servizi Sociali dei comuni di residenza del minore.

Gli ingressi possono essere:

  • programmati tenendo comunque conto di tre aspetti (ordine di arrivo della  richiesta, compromissione delminore e valutazione di opportunità in rapporto allo spirito della Comunità). In ogni caso il primo mese sarà considerato di prova per verificare l'adattabilità del minore allo spirito comunitario;
  • pronta accoglienza con inserimento immediato per un periodo di tempo non superiore ai trenta giorni giorni previo verbale di affidamento da parte di soggetti istituzionali (Forze dell’Ordine, organi giudiziari, servizi sociali e vigili urbani). Gli educatori comunicehranno in seguito ai servizi sociali del comune di residenza del minore e/p al comune capofila dell'ambito, entro il primo giorno lavorativo utule, l'avvenuto inserimento del minore per i provvedimenti di loro competenza compreso il pagamento della retta. Nel caso di minore straniero  non accompagnato questo è a carico del comune nel quale è stato trovato.

Il Progetto Educativo Individuale (PEI) redispsto, in collaborazione con il servizio inviante, per ciascun minorenne ammesso in comunità dovrà indicare, tra l'altro:

  • le motivazioni dell'affidamento e dell'inserimento del minore in comunità;
  • il periodo di presumibile durata dell'affidamento;
  • le modalità di rapporto tra educatori della comunità ed il tutore del minore, le modalità degli incontri tra minore e famiglia d'origine.

Nel caso di minore con condanna penale, il tutto deve essere sempre autorizzato dal magistrato competente.

Accoglienza in comunità
Il responsabile della struttura e/o l'educatore di turno sono i responsabili delle prima accoglienza del minore in comunità e provvedono:

  • alla registrazione e compliazione della cartella personale, alla presentazione agli altri ospiti;
  • alla descrizione globale, dei diritti, dei dovere e dei ruoli degli operatori  e del personale della comunità;
  • alla consegna del materiale personale e biancheria pulita;

La cartella individuale di ogni minore è conservata dal coordinatore di comunità, nel rispetto delel prescrizioni previste dal Decreto Lgs. 196/03 in materia di tutela e riservatezza dei dati personali, nell'ufficio della comunità e aggiornata dal personale educativo.

Documentazione personale:

  • Carta d'identità
  • Codice fiscale
  • Stato di famiglia
  • Certificato di residenza e di nascita
  • Copia del decreto del Tribunale per Minorenni
  • Relazione di presentazione del minore  da parte degli operati di Servizio inviate
  • Eventuali deleghe dei genitori

Documentazione sanitaria

  • Tesserino sanitario
  • Libretto pediatrico delle vaccinazioni
  • Documentazione relativa a eventuali allegie e/o patologie
  • Esami recenti (Emocromo, Urine, HIV, epatite)
  • Certificato del medico di base che attesti il buono stato di salute del minore
 
7.2 - Dimissione
Le dimissioni del minore dalla CEMdC verranno adeguatamente programmate e preparate in collaborazione con il Servizio Inviante, prevedendo, quando possibile un reinserimento nella famiglia di origine quando l'obiettivo educativo individuale è stato raggiunto.
Qualora  vi siano minori adolescenti per i quali non risulterà possibile realizzare né il rientro in famiglia nè l'aozione, nè altri provvedimenti, l’impegno della CEMdC sarà rivolto ad individuare soluzioni aeguate per lo sviluppo dell'autonomia emotiva  del minore, nonchè  per il suo reinserimento nell'ambiente sociale.
A tale proposito saranno sviluppati percorsi formativi e servizi di semi­autonomia, prevedendo, nel caso in cui ciò fosse possibile, l'assunzione del soggetto anche nelle attività lavorative territoriali o della CEMdC.
 
8 - Ristorazione
La cucina è interna alla comunità ed è gestita dagli educatori ed operatori della comunità che organizzano i menù in considerazione delle esigenze dietetiche e dei gusti segnalti dai minori ospiti. Il menù settimanale è esposto in cucina.
Le attività connesse alla preparazione dei pasti, svolte dagli operatori con il supporto a rotazione dei minori ospiti, rappresenta non soltanto una necessità quotidiana, ma un vero e proprio momento educativo di realizzazione e di socializzazione.
I pasti (colazione, pranzo, merenda, cena) vengono consumati nella sala da pranzo, solitamente, con la presenza di tutto il gruppo e degli educatori ed operatori di turno.
 
9 - Servizio lavaneria
Il servizio di lavanderia e di stireria è interno alla comunità ed è curato direttamente dagli operatori con il supporto dei minori ospiti. Il servizio comprende il lavaggio e la stiratura degli abiti personali e della biancheria di tipo alberghiero loro assegnata. Il minore all'ingresso deve essere provvisto di un corredo personale con un numero sufficiente di cambi. La biancheria piana, gli asciugamani e tutto il necessario per la toeletta (sapone, bagnoschiuma, spazzolino, dentifricio ecc...) sono forniti dalla Comunità.
 
10 - Pulizia ambienti
La  pulizia e l’igiene degli ambienti rappresenta un obiettivo fondamentale per tutelare la salute e il benessere dei minori ospiti.
Il servizio viene svolto giornalmente dagli operatori dell’Associazione, nel rispetto delle specifiche normative vigenti in materia di sanificazione.
 
11 - Servizi vari
Il servizio televisivo è offerto dalla comunità con un unico apparecchio televisore posto nella zona soggiorno. Il minore può avere una radio, di proprietà per il cui utilizzo deve osservare le regole della comunità. Sempre che non vi siano restrizioni del Magistrato competente.
 
12 - Comunicazioni
Il servizio telefonico, con telefono fisso, è garantito all’interno della struttura ma è gestito dagli operatori della CEMdC.
All’ammissione il minore riceverà un regolamento inerente le comunicazioni da firmare e vincolante per la sua permanenza presso la CEMdC. Copia di questo regolamento viene consegnata anche al servizio inviante.
 
13 - Trasporti
La CEMdC  mette a disposizione propri mezzi di trasporto per accompagnare il minore a scuola, visite sanitarie, incontri con il servizio inviante, uscite ricreative di gruppo.
 
14 - Periodo di apertura
La struttura è operativa per 365 giorni all'anno, 24 ore su 24.
 
15 - Organizzazione del servizio

Giornata tipo - Periodo scolastico
Ore   6.50  
- Sveglia dei ragazzi. L'operatore in servizio prepara la colazione
Ore   7.10  
- Colazione, igiene e riordino spazi personali
Ore   7.30  
- Inizio attività con i minori che restano in casa
Ore 13.00  
- Rientro dei minori da scuola (orari a modulo)
Ore 13.30  
- Pranzo
Ore 14.00  
- Riunione d'équipe degli operatori (una volta a settimana)
Ore 14.00  
- Tempo libero
Ore 15.00  
- Studio e/o attività didattico­formative
Ore 16.30  
- Rientro dei minori da scuola (tempo pieno)
Ore 17.00  
- Merenda
Ore 17.30  
- Attività sportive, laboratori, gioco, eventuali incontri con i familiari
Ore 18.30  
- Igiene personale e riordino spazi, preparazione cena
Ore 19.30  
- Cena
Ore 20.30  
- Tempo libero (televisione, lettura, giochi individuali o di gruppo)
Ore 22.30  
- Riposo

Giornata tipo (sabato, domenica e periodi di vacanza)
Ore   8.30  
- Sveglia dei ragazzi
Ore   9.00  
- Colazione, igiene personale e riordino spazi personali.
                  Rientro in famiglia (per i minori per cui è previsto)
Ore   9.30  
- Tempo libero
Ore 10.30  
- Studio e/o attività didattico­formative
Ore 12.30  
- Pranzo
Ore 13.30  
- Tempo libero
Ore 14.30  
- Attività ludico­ricreative (oratorio, gite, uscite individuali)
Ore 19.00  
- Igiene personale, preparazione cena
Ore 19.30  
- Cena
Ore 20.30  
- Tempo libero (televisione, lettura, giochi individuali o di gruppo)
Ore 21.00  
- Rientro in comunità per i minori che hanno trascorso la giornata in famiglia
Ore 22.30  
- Riposo

 
16 - Retta giornaliera

La retta è calcolata sulla base dei servizi che l’associazione eroga ai minori ospiti. Il concetto seguito è quello di costituire uno standard di servizi a fronte di una quota base e di analizzare ogni situazione ed i relativi costi aggiuntivi.

La retta giornaliera ai sensi dell'articolo 15 del RR8/2005 comprende:

  • costi del personale comprensivi di assicurazione formazione e supervisione
  • costi generali relativi all’uso e alla manutenzione dei locali,ivi compresi gli affitti e le utenze
  • il vitt
  • integrazione dell’ordinario abbigliamento
  • l’istruzione
  • la vita di relazione
  • i trasporti su rete urbana per garantire la facile accessibilità ai servizi offerti dal territorio
  • trasporto  scolastico
  • l’assistenza sanitaria di base
  • le assicurazioni

RETTA Euro 110.00 (al netto di IVA

Per l'anno 2014 la retta giornaliera è pari a Euro 110 più IVA
La retta giornaliera può aumentare qualora vi siano problematiche tali da richiedere un rapporto di tutela particolare da valutare all’ingresso in collaborazione con gli operatori del Servizio inviante.
In caso di assenza del minore dalla comunità si fa riferimento a quanto previsto dai regolamenti regionali e comunali.
La retta è riconosciuta al 100% per i giorni di permanenza affettiva dell'ospite in struttura; a tal fine non sono considerate assenze i periodi di rientro del minore in famiglia, a condizione che la struttura risulti comunque funzionante.
Nel caso di assenze superiori a  10 giorni mensili e per un massimo di 50 giorni annuali per causa di forza maggiore, la retta giornaliera riconosciuta è pari all'80% a condizione che la struttura risulti funzionante.
La CEMDC garantisce inoltre i trasporti anche con mezzi propri.

La retta non comprende:

  • eventuali prestazioni sanitarie specialistiche;
  • l'acquisto dei libri di testo e le tasse scolastiche;
  • sigarette, fornitura di generi alimentari e bevande non previste nella dotazione ordinaria
    della mensa;
  • costo dei soggiorni non programmati o organizzati dalla comunità;
  • tutto ciò che non è esplicitato ne “la retta giornaliera comprende”
 
17 - Vita in comune

Per strutturare adeguatamente i ritmi giornalieri della comunità è opportuno considerare l'immportanza ceh assume in questo contesto il tempo che diventa significativo quando ci sono  dimensioni relazionali che accompagnano accompagnano ogni momento della giornata dal risveglio all'addormentamento.
I minori che risiedono in comunità come alternativa alla detenzione carceraria hanno spesso conosciuto un tempo infinito e indefinito privo della presenza dell'adulto, “senza continuità nel rapporto di cura, omogeneo, seza scansioni regolari, senza alternanza di attesa e di aspettative, senza spessore affettivo" senza spessore affettivo” (F. Emiliani, P. Bastianoni, “Una normale solitudine”).
È necessario quindi offrire ai ragazzi l’opportunità di vivere un tempo più strutturato, prevedibile e ortanizzato con regole precise, che rassicurano e proteggono.
Per questa ragione anche i turni degli operatori sono programmati in modo costante e ripetitivo affinchè i ragazzi vivano la presenza/assenza degli educatori con un senso di continuità.
Per favorire la socializzazione dei ragazzi e le attività educative, la CEMdCè organizzata come una vera e propria nella quale avvengono attività quotidiane che i minori, accompagnati dagli educatori ed operatori qualificati, svolgono a rotazione :

  • cucina
  • preparazione della tavola
  • lavanderia
  • giardinaggio
  • orticolultura
  • allevamento di animali

Lo svolgimento di tali attività diventa quindi un momento importante per quanto riguarda l'apprendimento di competenze domestiche e professionali utili per il futuro, ma anche un momento  di scambio e occasione di dialogo.
Il messaggio che costantemente deve essere inviato è duplice, da una parte favorire l’autonomia e valorizzare le capacità personali, all’altra parte la rassicurazione e l’accompagnamento, che prendono in considerazione anche i diversi tempi individuali e le richieste affettive.
Inoltre, occuparsi concretamente della comunità, dei suoi spazi e delle persone che ci vivono, ha  anche lo scopo di favorire lo sviluppo di un senso di appartenenza, di familiarità e di rispetto per l'ambiente comune.
Prendersi cura dell’allevamento di animali, fa scaturire nel minore il concetto che altri dipendono  dal suo lavoro e dalla suasua responsabilità. Queste azioni vengono sempre svolte insieme all’operatore formato nella mansione specifica.

 
18 - Accesso di soggetti esterni alla struttura

Le visite in comunità da parte di familiari e conoscenti dell’ospite sono concordate con l’equipe della comunità in accordo con i servizi sociali invianti i minori.
Ugualmente i volontari possono collaborare alle varie attività secondo una tempistica concordata  con la direzione della comunità e con gli educatori.
Ogni utente ha il diritto di avere assistenza religiosa nel rispetto della propria fede concordando comunque tempistica con la direzione della comunità e con gli educatori:

  • un colloquio finale con lo psicologo,
  • la valutazione  degli educatori di riferimento,
  • l’adempimento degli aspetti burocratici  in accordo il Servizio Inviante.

Possono esserci dimissioni per:

  •  interruzione dell’erogazione dei fondi da parte dell’Ente inviante,
  • comportamenti  del minore: comportamenti violenti, illegali o a rischio legalità.